Arte Greca

L’arte greca segue uno stile narrativo. Si basa sul racconto dei miti, sul rapporto con gli dei, sull’imitazione della natura e sulla ricerca di equilibrio e perfezione. Gli antichi greci sapevano di avere gli stessi pregi degli dei condividendone le scelte quotidiane. I greci venivano puniti se sfidavano gli dei con la loro insolenza. La ricerca della bellezza ideale si vede chiaramente in ogni opera d’arte greca che si fonda sull’armonia. Inoltre la perfezione fisica simboleggia le qualità interiori. Il sistema costruttivo architettonico è costituito da un insieme di regole complesse. L’arte greca si divide in tre fasi: periodo Arcaico (VII-VI sec. a.C.) con forme semplici e squadrate, periodo Classico (V-IV sec. a.C.) con forme perfette fondate su equilibrio e armonia, infine periodo Ellenistico (V-I sec. a.C.) in stile celebrativo e pathos interiore.

PERIODO ARCAICO: “KORE CON PEPLO”

Kore di 118 cm, in marmo, 540 a.C. Museo dell’Acropoli (Atene)

Questa immagine rappresenta una scultura greca in posizione frontale. Raffigura una donna aristocratica con un lungo vestito: “peplo” con pieghe verticali ed una mantellina: “himation”. Di solito le korai con una mano tengono la veste con l’altra mano tengono un vaso, un fiore o un frutto da offrire alle divinità. Le forme sono essenziali, rigide e squadrate. L’espressione del volto è serena: sguardo fisso e un sorriso abbozzato.

PERIODO CLASSICO: STILE SEVERO

“Discobolo” di Mirone 124 cm, copia romana in marmo da un originale in bronzo, 480 a.C. Museo Nazionale Romano (Roma)

La fase iniziale del periodo classico è denominato periodo severo poichè le statue sono ancora rigide. Il lanciatore di disco è in perfetto equilibrio, realizzato proprio nell’attimo in cui sta per lanciare il disco. Da un punto di vista compositivo la statua non si basa su un’unica linea retta verticale, ma sull’incrocio di due curve: 1) data dal braccio destro con il disco e braccio sinistro che giunge alla gamba 2) data dalla testa, dal busto e dall’altra gamba. Il corpo è in tensione invece l’espressione del volto è serena. Infatti secondo Mirone sono doverose la perfezione fisica e l’equilibrio interiore.

PERIODO CLASSICO: PERFEZIONE IDEALE

“Doriforo” di Policleto 212 cm, copia romana in marmo da un originale in bronzo, 450 a.C. Museo Nazionale (Napoli)

Il Doriforo di Policleto rappresenta un portatore di lancia dell’epoca in cui si ricerca la perfezione ideale. Infatti Policleto ha abbandonato la rigidità del periodo precedente per un maggiore equilibrio. In base al canone di Policleto la testa è alta un ottavo del corpo, il busto corrisponde a tre ottavi e le gambe a 4/8. Inoltre Policleto usa il pricipio di ponderazione che sottolinea la corrispondenza inversa fra gli arti: in movimento braccio sinistro e gamba destra, invece statici braccio destro e gamba sinistra.

PERIODO ELLENISTICO: “LAOCONTE”

“Laoconte” di Polidoro, 242 cm, copia in marmo da un originale in bronzo, I sec. a.C. Musei Vaticani (Città del Vaticano)

Il gruppo scultoreo rappresenta il sacerdote troiano Laoconte che decise di consigliare ai troiani di non portare dentro la città il cavallo di legno, lasciato da Ulisse, con dentro i nemici greci. La dea greca Athena decise di far emergere dal mare due serpenti che uccisero Laoconte ed i suoi due figli. I greci assediarono la città di Troia. Quel che colpisce del gruppo di statue è l’espressione disperata dei volti, infatti in quel periodo il corpo assume un andamento agitato tipico dell’ansia interiore.